«A rendere ancor più inquietante questa tragedia è il comportamento dei suoi assassini: dopo il delitto, i ragazzi sono andati al mare, come se nulla fosse successo», così commenta il presidente dell’Associazione Di.Te., lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia.
«Questo episodio non è solo una cronaca nera», continua l’esperto, «ma il sintomo di un problema ben più radicato e inquietante: la crescente mancanza di empatia tra i giovani e il fallimento delle famiglie e della società nel trasmettere valori fondamentali».
Dobbiamo affrontare con urgenza le cause di questa deriva e agire per prevenirla. La strada è lunga e richiede l’impegno di tutti!
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