«I social media sono invasi da immagini e video di genitori che, come guardiani instancabili, accompagnano i figli all’esame, pronti a immortalare ogni istante con smartphone alla mano. Ma è davvero giusto tutto questo?», si chiede il dottor Lavenia.
«In un mondo ideale, la maturità dovrebbe essere una prova di autonomia, un momento in cui i ragazzi dimostrano di essere pronti a spiccare il volo», prosegue lo psicologo. «Ma come possono farlo se ogni passo è sorvegliato e guidato? La maturità rappresenta un traguardo importante, ma deve essere vissuto come tale dai diretti interessati, non come un evento familiare in cui la sovraesposizione dei genitori diventa protagonista».