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Salute mentale, emergenza trascurata

2024Rassegna StampaNews

Salute mentale, emergenza trascurata. Dal duplice omicidio leccese a quello di Bergamo: prevenire. Sharon uccisa “tanto per farlo”

Si uccide per nulla, a freddo, non è la prima volta. Anche per la povera Sharon Verzeni, l’omicidio della provincia di Bergamo di cui si parla da giorni, si tratta di un gesto folle, privo di una ratioAnche a Lecce abbiamo assistito a un’atrocità simile: Antonio De Marco, studente di 23 anni che ha confessato di aver ucciso l’arbitro leccese Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta per invidia (non sopportava la loro felicità), è stato condannato all’ergastolo.

La salute mentale e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva per troppi anni sono stati trascurati. A metà degli anni ‘90, Daniel Goleman, ci ha spiegato che il “QE”, che si riferisce alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, nonché alla capacità di riconoscere ed entrare in empatia con le emozioni degli altri, è importante quanto e forse anche di più del QI (quoziente intellettivo). Del resto, se sei un “mostro” o un serial killer, con scarso quoziente emotivo, il quoziente intellettivo lo userai contro l’umanità. Alla luce del tragico omicidio di Sharon Verzeni, il Prof. Giuseppe Lavenia ha rilasciato una dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni: la salute mentale in Italia è un’emergenza trascurata.

giuseppe lavenia corriere salentino fatti di cronaca
“Il caso di Sharon Verzeni è l’ennesimo segnale d’allarme che suona invano da troppo tempo. Un 31enne, disoccupato e senza precedenti penali, confessa di aver ucciso ‘tanto per farlo’. Questo è il risultato di una società che continua a ignorare l’urgenza della salute mentale. Non c’è un movente, non c’è razionalità, solo il vuoto di una mente abbandonata a sé stessa.
Abbiamo smesso di chiederci quante tragedie potrebbero essere evitate se la salute mentale fosse trattata come la priorità che merita. Ogni giorno ci raccontiamo di crimini, di violenza, ma ci rifiutiamo di affrontare ciò che si nasconde sotto la superficie: il disagio mentale. E intanto, chi dovrebbe intervenire rimane immobile.

Le malattie psichiatriche non sono una scusa, sono una realtà che miete vittime e continuerà a farlo finché chi governa non si sveglierà da questo torpore. Non possiamo più permetterci di ignorare i segnali, di posticipare interventi necessari. La salute mentale deve essere al centro dell’agenda politica, non un pensiero fugace quando ormai è troppo tardi. Le parole non bastano più. È tempo di agire”.

Negli USA, dove ogni tanto qualche studente “nerd”, prende la pistola e va a sparare, si è capito che è venuto il tempo di puntare, a scuola, soprattutto sulle competenze sociali ed emotive: il SEL (Social Emotional Learningè una metodologia che punta a sviluppare nell’ambiente scolastico non solo le competenze cognitive, ma anche quelle sociali ed emotive. Gli psicologi, per fortuna, sono entrati a scuola: bisogna evitare di limitarsi a qualche colloquio volontario. È necessario inserire, già dai primi anni di scuola, dei corsi per lo sviluppo delle competenze emotive. Le competenze sociali si acquisiscono e si migliorano. In strada, invece, dovremmo sforzarci di fare attenzione ai sociopatici e ai vari malati mentali pericolosi che i servizi sociali, troppo spesso, abbandonano a se stessi.

Articolo di Gaetano Gorgoni

Fonte: www.corrieresalentino.it

 

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